Per gli agricolotiri brasialiani del Pato Branco l’inizio dell’anno coincide con l’inizio delle raccolte della soia di primo raccolto. I primi dati produttivi (relativi a circa lo 0,3% dei 9,1 milioni di ettari della regione del Mato Grosso) sono inferiori alle rese medie dello scorso anno, le quali si sono attestate sui 60 sacas ad ettaro, quindi sui 36 q.li/ha (un saca di soia corrisponde a 60 kg). Il presidente del sindacato rurale, Oradi Caldato ha comunicato che i primi dati sono relativi a rese tra i 40 e i 50 sacas, quindi tra 24 e 30 q.li/ha.

“La campagna di raccolta dovrebbe entrare nel periodo più intenso verso la fine della terza settimana di Gennaio, in particolare

nel sud-ovest della regione dove la soia sta chiudendo il ciclo”, spiega Caldato affermando che la produttività in altre aree sembrerebbe più elevata rispetto alle prime trebbiature. L’eccessiva piovosità e la riduzione della quantità di luce solare hanno influito negativamente sulle coltivazioni di soia.

Attualmente la quotazione del seme di soia nella regione del PB è di 70 Real per saca, quindi poco più di 26 Euro al quintale (un Real corrisponde circa a 16 Euro). Il cambio con il dollaro da un lato ha favorito il prezzo sul mercato interno ma dall’altro ha fatto aumentare i costi colturali. Il clima però non sta aiutando, in quanto si stanno verificando ancora molte precipitazioni che mettono a rischio le raccolte. Un’altra preoccupazione con l’ambiente umido è lo sviluppo di malattie, in particolare la ruggine asiatica (Phakopsora pachyrhizi). Solo nel Paraná, da giugno ad oggi sono stati registrati 103 casi di malattia nei campi da seme e questo a causa del grande volume di precipitazioni negli stati del sud. Ad Ottobre avevamo pubblicato un articolo sul problema della Ruggine Asiatica della soia, evidenziando come il governo brasialiano stesse pianificando una legge per vietare la soia in secondo raccolto come misura preventiva e di contenimento (leggi l’articolo “In Brasile è in discussione una legge per vietare la semina di soia in secondo raccolto” . Proprio in questi giorni i colleghi Brasiliani ci hanno confermato che la legge sul divieto di coltivare soia in secondo raccolto è entrata in vigore.

Per quanto riguarda il mais, le varietà più precoci (similmente alla soia) hanno risentito del clima eccessivamente piovoso e della scarsa quantità di luce mentre le varietà più tardive mostrano un buon potenziale in termini di resa, in un range che oscilla tra 10 e 12 tonnellate per alqueire, quindi tra 45 e 55 q.li /ha (un alqueire corrisponde a 2,47 ettari)

Attualmente il prezzo del mais e di 30 Real per saca, quindi circa 11,5 euro q.le, un valore abbastanza incoraggiante (per i brasiliani) per procedere alle semine del mais in secondo raccolto.

Fonti e approfondimenti:

http://www.noticiasagricolas.com.br/videos/soja/167044-em-pato-branco-pr-agricultores-iniciam-colheita-da-soja-precoce-e-rendimento-esta-abaixo-do-esperado.html#.VpUaQvnhC9K

http://www.soybeansandcorn.com/news/Jan13_16-Relatively-Slow-Start-to-Soybean-Harvesting-in-Brazil