Mais: quotazioni in rialzo in America
Dopo due anni di calo, i futures sul mais sono risaliti e puntano ora verso i 177 dollari alla tonnellata, con ipotesi di oltre 220 dollari per la fine 2024
Nel maggio 2022 le quotazioni del mais alla borsa di Chicago avevano toccato un picco di 8,25 dollari al bushel. Un bushel di mais corrisponde a 25,4 chilogrammi, quindi il prezzo a bushel va moltiplicato per 39,37 per ricavare il prezzo alla tonnellata. Espressa quindi in dollari per tonnellata, quella quotazione equivaleva a 325 dollari.
Poi il lento declino, con piccole e transitorie riprese che però non sono riuscite a diventare una vera e propria inversione di tendenza. Così scendendo, il mais ha toccato un minimo di 4,28 $/bu (168 $/Ton). In euro, al cambio del 3 aprile 2024, si traduce in 156,7 €/Ton. Per chi ama l’espressione dei prezzi al quintale, si parla di 15,67 €/q.
Intenzioni di semina in calo in America
Tale risalita è dovuta al fatto che le recenti intenzioni di semina negli Usa sono risultate deludenti. Ciò poiché i bassi prezzi hanno disincentivato la coltivazione di mais. Stando infatti alle più recenti stime di Usda, il Dipartimento americano per l’agricoltura, le superfici a mais previste nel 2024 sono scese di circa 2.550.000 ettari rispetto al 2023, fermandosi a 36.421.708 ettari.
I grandi broker che investono in commodities si sono quindi attivati per garantirsi le forniture di cui abbisognano e ciò ha innescato un aumento dei futures sul mais. Dai 4,28 $/bu si è quindi saliti a 4,48 $/bu, con gli analisti che stanno puntando a rompere la soglia dei 4,5 $/bu, considerata “soglia di resistenza”. Se ciò accadesse, si può quindi presumere che le quotazioni saliranno ulteriormente, fino a un valore al momento ventilato intorno ai 4,85 E/bu nella seconda parte dell’anno.
Analizzando poi la media mobile degli ultimi 200 giorni, se le stime di Usda per le semine del mais dovessero confermarsi o essere addirittura riviste al ribasso, gli operatori commerciali ritengono plausibile un prezzo a fine 2024 fra i 5,6 e i 6 $/bu.
Esprimendo tali valori in euro alla tonnellata, si è cioè saliti da 168 € a 176 €, con la possibilità di bucare a breve la soglia dei 177 € per poi puntare dritti al muro dei 190 €/Ton. Un trend già visto in passato e che ora gli operatori ritengono possa ripetersi. Se ciò dovesse trovare conferma, il prezzo nell’ultimo trimestre 2024 potrebbe oscillare fra i 220 e i 236 €/Ton.
Le conseguenze per l’Italia
Se le quotazioni americane salgono, a causa delle ridotte intenzioni di semina, si può lecitamente ipotizzare un’influenza positiva sui prezzi anche su scala globale, Italia inclusa. Ciò anche considerando che nel 2024 le intenzioni di semina nazionali sono scese anch’esse, fino a bucare verso il basso la soglia storica del mezzo milione di ettari. Una superficie che quindi non arriva al 40% di quanto veniva seminato solo 15-20 anni fa.
Viste le condizioni climatiche favorevoli, per temperature e piovosità, forse tali notizie da Oltreoceano potrebbero quindi dare utili suggerimenti a chi sia chiamato a redigere i piani di semina aziendali per l’anno corrente.