Il collega che opera sulla provincia di Brescia (Christian Fappani), ci ha segnalato ieri attacchi di Deroceras reticulatum una limaccia (grigia) che sta causando danni sulle giovani piantine di mais (sadio V4-V5 metodo del colletto). Vi proponiamo alcuni suoi scatti freschi di giornata:

 

La presenza di questi gasteropodi, sembra essere più rilevante negli appezzamenti gestiti con pratiche di minime lavorazioni, o più in generale dove vi sia la presenza di residuo della coltura precedente, anche se nel caso segnalatoci dal collega i residui sono stati interrati. Il clima umido degli ultimi giorni sembra abbia favorito la vitalità delle popolazioni e anche negli appezzamenti in cui si è interrato il residuo, sono rilevabili attacchi lungo fossi, scoline e siepi, dove le uova vengono deposte in autunno.

Il danno è relativo ad un ritardo nello sviluppo delle piante e quindi anche il calo produttivo può essere imputabile a questo. Gli studi condotti sul mais, relativamente al calo di rendimento in granella a seguito di defogliazione, indicano che allo stadio V7 una completa defogliazione della pianta  (rimozione del 100% della superficie fogliare)  può portare ad un calo di resa massimo del 9 % (dato USA). (scopri di più sul danno da defogliazione). Occorre tuttavia considerare che nel caso di una defogliazione dovuta ad esempio alla grandine, il danno è limitato all’evento atmosferico e successivamente una giovane plantula reagisce (indisturbata) producendo nuove foglie, mentre nel caso delle limacce il danno da rosure è continuo, fino alla scomparsa dell’animale e quindi anche la formazione di nuove foglie viene disturbata.

 

La bibliografia, riporta che solitamente i danni da Deroceras reticulatum sono a carico delle piante tra lo stadio V3 e V6 e la nervatura principale non viene erosa. I danni su mais compiuti dalla limaccia nera (Arion  hortensis) sono meno frequenti anche se a volte può colpire anche il seme in fase di germinazione. (scopri di più sul metodo per la conta delle foglie del mais)

Generalmente il rialzo delle temperature e il calo della disponibilità di ambienti umidi risolvono il problema. Nei casi più gravi e in presenza di un’infestazione  in aumento (alta % di defogliazione), sarebbe opportuno distribuire un prodotto lumachicida, che nella maggior parte dei casi contiene Fosfato Ferrico come principio attivo. Purtroppo, per quanto ci risulta, non sono in commercio formulazioni che rendano agevole (ed economica) la distribuzione su colture estensive, essendo una pratica per lo più diffusa sulle orticole. Su mais, si renderebbe necessario l’uso di uno spandiconcime in grado di distrubuire tra 5 e 10 Kg di prodotto ad ettaro (meglio se pellettato). Vi consigliamo comunque di rivolgervi al servizio tecnico del vostro punto vendita di fiducia per ulteriori consigli sui prodotti disponibili e sulla la loro applicazione e applicabilità

Alleghiamo alcune altre foto per documentare gli attacchi: scatti effettuati in provincia di Rovigo (presenza di residuo) a maggio dellos corso anno (2014)

Photo Credits: Christian Fappani