L’USDA (il dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti) è un ente governativo che si occupa di cibo, agricoltura, risorse naturali, sviluppo rurale, nutrizione, scienza (e molto altro). Sul proprio sito internet rende disponibili al pubblico una serie di reports e di analisi in grado di aiutare ad intepretare i diversi mercati agricoli. Tale attività vale principalmete per il mercato interno, quindi il mercato statunitense, tuttavia è attivo un ramo che si occupa di monitorare cosa accade all’estero, il Foreign Agricultural Service.

L’USDA FAS funziona come una sorta di servizio di intelligence, in grado di fornire al governo Statunitense molteplici informazioni sui mercati esteri. Il 13 Febbraio il Foreing Agricultural Service ha pubblicato un “Commodity Intelligence Reportdedicato alla situazione delle colture invernali in Europa (il prossimo report sarà pubblicato il 12 Maggio)

Vediamo cosa contiene:
I cereali e il colza seminati sono stati assistiti da temperature autunnali calde e da un inizio d’inverno mite. La maggior parte delle aree di coltivazione hanno ricevuto precipitazioni superiori alla media durante questo periodo, beneficiandone germinazione e sviluppo. Questecondizioni climatiche hanno favorito un periodo di rapida e prolungata crescita per le colture invernali e i rapporti indicano che le coltivazioni hanno avuto un extra sviluppo di due o tre settimane rispetto al normale. L’immagine satellitare qui sotto mostra la vegetazione europea prima della “dormienza” invernale come valori di NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) più alti del normale.
Europa: valore di NDVI  in % sui dati medi
Tuttavia se da un lato una vegetazione autunnale rigogliosa è un indicatore di colture sane, dall’altro può anche essere una condizione rischiosa per le piante. Una maggiore biomassa invernale espone le piante ad una maggiore sensibilità al “soffocamento” da forti nevicate e ai danni da freddo. Alla metà di gennaio 2015 tuttavia, poca neve è caduta durante il corso della stagione e la pioggia è stata la forma predominante di precipitazioni invernali. Fortunatamente, le temperature sono rimaste in gran parte ben al di sopra della soglia per il “winterkill” (moria da freddo). Le temperature sono state particolarmente miti in occidente e non si prevedono gravi danni da “winterkill” fino ad ora. La mappa qui sotto raffigura (in blu) le aree in cui è più probabile che ci siano stati dei danni da gelo, per le basse temperature associate ad un manto nevoso al minimo o assente. Le perdite complessive tuttavia dovrebbero essere minime.
Europa: aree a possibile rischio di Winterkill (aree in blu)
Nei paesi occidentali, tra cui Francia e parte della Germania, le temperature sono state particolarmente miti e si teme che le piante non si siano adeguatamente “rafforzate” per l’inverno. Potrebbe quindi accadere che la loro tolleranza al freddo sia ridotta e che siano quindi più vulnerabili a future ondate di freddo. Inoltre, le temperature non sono scese abbastanza da poter controllare funghi e parassiti. La mappa qui sotto mostra che in tutta Europa le temperature da ottobre fino alla fine di Dicembre 2014 sono state in media superiori al normale e soprattutto i primi venti giorni del mese di Gennaio hanno visto temperature di molto superiori al normale.

 

Europa: scostamenti dalle temperature medie (in rosso, aumenti superiori a 5°C)

 

Le sfide in Europa sudorientale: eccessiva umidità
Anche se la maggior parte del continente ha avuto tempo generalmente favorevole allo sviluppo delle colture , alcune zone dei paesi balcanici, come la Bulgaria, la Romania, la Croazia e l’Ungheria, hanno sperimentato eccessive precipitazioni. L’eccesso di piogge ha ritardato il raccolto estivo a causa dei campi allagati, danneggiato le colture invernali, e  impedito o ritardato la semina delle autunnali. Si dice che in Romania e Bulgaria il 15-20%  del raccolto di mais 2014/15 sia rimasto (a gennaio) ancora da raccogliere.  Al contrario, alcune aree in Europa settentrionale e centrale, come  Polonia e Ungheria, fino a Dicembre hanno sperimentato condizioni particolarmente siccitose, attenuatesi però nelle utlime settimane
Europa:precipitazioni autunnali e invernali rispetto alle medie

 

Stime:
Le prime stime pubblicate da varie fonti prevedono produzioni di grano e colza inferiori allo scorso anno a causa della minore superficie coltivata e di possibili rendimenti più bassi. La maggiore offerta di grano e colza dopo il raccolto record dello scorso anno ha portato ad un calo dei prezzi per la maggior parte delle materie prime e le semine (in termine di superfici) sono state influenzate da questi prezzi al ribasso. In Europa, solo Francia e  Germania, sono segnalate per avere una maggiore superficie investita a grano.

 

photo credit: account 123rf.com limagrainitalia   author: Leonid Shcheglov