In questi giorni, alcune aziende che hanno subito un danno da grandine sul mais, ci stanno chiedendo un consiglio circa l’utilità di irrorare la coltura con un fungicida nel tentativo di proteggere la pianta da eventuali (e probabili) attacchi parassitrari, a carico di foglie, fusto e spiga. Occorre innanzi tutto precisare che un fungicida non ha un effetto diretto su quelle patologie che possono essere favorite da una grandinata, quindi dalle ferite sulle parti vegetative della pianta; tale indicazione è valida ad esempio per infezioni di natura batterica oppure nel caso del carbone, Ustilago maydis,(che frequentemente compare a seguito di una grandinata).
Per contro, un fungicida può essere attivo su patologie che non necessitano (obbligatoriamente) di un danno sui tessuti o di ferite per infettare la pianta. L’incidenza di queste patologie non è direttamente correlata al danno da grandine, piuttosto può essere associata al micro-clima caldo umido che si crea a seguito di una grandinata estiva.
Ciò premesso,
(valido da un punto di vista teorico), non è stato ancora chiarito in termini sperimentali e quindi, non esistono molti dati (molti pochi a dire il vero) che possano evidenziare se l’applicazione del fungicida dopo una grandinata possa avere o meno un effetto benefico, sia preventivo che curativo.