Girasoli ibridi: il diserbo è oggi più facile
Grazie alla tolleranza verso due erbicidi Als inibitori, altrimenti letali per la coltura, alcuni specifici ibridi di girasole possono essere liberati facilmente dalle infestanti a foglia larga anche in post-emergenza
Le pratiche di diserbo del girasole non sono tra le più ricche quanto a opzioni tecniche impiegabili. Attualmente risultano infatti una sessantina di formulati autorizzati sulla coltura, concentrati soprattutto nei prodotti da applicarsi in pre-emergenza come pendimetalin, S-metolaclor, oxyfluorfen, metobromuron e aclonifen, oppure in post-emergenza ma con i soli graminicidi, giocoforza selettivi verso la coltura, essendo questa una dicotiledone. In tal senso si parla essenzialmente delle due famiglie di graminicidi afferenti ai cosiddetti “fop” (propaquizafop, quizalofop-p-etile e fluazifop-p-butile), oppure ai “dim” (cletodim o cicloxidim). Nulla al momento appare quindi disponibile in Italia come dicotiledonicida di post-emergenza, eccezion fatta per imazamox e tribenuron, entrambi Als inibitori, ovvero inibitori della sintesi degli aminoacidi e specialisti proprio nel controllo delle foglie larghe. In teoria, sarebbero quindi letali anche per il girasole, ma in tal senso è intervenuta la ricerca genetica che è riuscita a selezionare degli ibridi tolleranti verso questi due erbicidi, rendendoli di fatto applicabili anche al girasole senza alcun problema di selettività. Trattasi delle tecnologie conosciute come “Clearfield”, quando si parli di tolleranza all’imazamox, oppure di tecnologia “Sx” quando la tolleranza sia verso molecole appartenenti alla famiglia delle solfoniluree, nella fattispecie tribenuron metile, usualmente impiegato nel diserbo dei cereali a paglia. Ciò ha reso possibile superare la ristrettezza in termini di erbicidi autorizzati sulla coltura. Una ristrettezza che vincolava gli agricoltori a concentrarsi solo su alcuni prodotti di pre-emergenza, potendo contare poi soltanto sui graminicidi in post-emergenza. Tribenuron metile e imazamox sono invece due dicotiledonicidi specialisti proprio della post-emergenza, permettendo quindi miscele estemporanee con gli specifici erbicidi per le foglie strette, andando a comporre in tal modo soluzioni efficaci e ad ampio spettro anche quando la coltura sia ormai emersa. Non sempre i pre-emergenza sono infatti sufficienti di per sé ad assicurare il massimo controllo delle infestanti, come pure talvolta è l’andamento climatico stesso a penalizzarne l’efficacia.
Tali gap tecnici sono oggi compensabili dall’avvento dei nuovi ibridi “Clearfield” ed “Sx”, ampliando la finestra temporale d’intervento a favore degli agricoltori. Questi, seminando tali ibridi, possono quindi scegliere se affidarsi alla combinazione di pre più post, oppure concentrarsi perfino solo sui post, potendo disporre di soluzioni efficaci anche in tale segmento tecnico.