Mais e disponibilità idrica, attuale e futura

Il mese di maggio ha portato piogge e temporali, ma le previsioni danno un inizio giugno molto caldo e asciutto.
Meglio iniziare a pianificare le irrigazioni

La primavera è stata una continua altalena di cambi metereologici, sia in termini di temperature, sia di piovosità. In generale, nelle diverse aree maidicole del nord Italia non si sono quasi mai verificate condizioni di ristagno idrico, né in corrispondenza delle semine, né delle successive germinazioni. Quindi alla coltura non sono mancati apporti idrici, senza però eccedere.
L’alternanza di giorni asciutti e di pioggia sta quindi supportando a sufficienza la coltura, permettendo di funzionare al meglio anche agli erbicidi di pre-emergenza eventualmente applicati. La settimana tra il 10 e il 16 maggio è stato caratterizzato da fronti perturbativi provenienti dal Nord, i quali hanno apportato piogge diffuse a macchia di leopardo, spesso a carattere temporalesco. Ciò implica che nei giorni appena passati, la gran parte del mais seminato nel nord Italia, ha ricevuto una buona quantità di acqua in questi primi momenti di sviluppo.

L’instabilità metereologica del prossimo futuro induce quindi a pensare che difficilmente si potranno verificare casi di carenza idrica, come pure si suppone siano brevi e transitori anche eventuali ristagni post-temporaleschi.
Diverso il discorso per il mese di giugno, il cui inizio è previsto particolarmente caldo e asciutto, stando almeno agli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo di meteorologia. Lo stacco si prospetta quindi netto, amplificando anche la probabilità di eventi estremi, grandinate incluse.
Dai primissimi del mese prossimo dovrebbe infatti aumentare l’influenza dell’anticiclone africano che potrebbe a sua volta generare anomalie termiche fino a 3°C in più rispetto alle medie stagionali
rilevate dai primi anni ‘90. In tal caso, le temperature massime potrebbero toccare anche i 32°C, con piogge alquanto rarefatte e sporadiche. Talvolta violente.
Urge quindi iniziare a pianificare oggi le più opportune pratiche irrigue, poiché la disponibilità idrica attuale, al momento sufficiente, potrebbe risultare deficitaria nel volgere di sole 3-4 settimane.