La gravità nell’inondazione di un appezzamento di mais o di una porzione di esso, dipende da molti fattori, prevalentemente lo stadio vegetativo, la durata e le temperaturadi aria e suolo. Prima della fase V6 (stadio 6 foglie) il punto di crescita, l’apice vegetativo, è vicino o ancora sotto la superficie del suolo e il mais può sopravvivere solo 2-4 giorni a condizioni di allagamento e soltanto una volta che il mais giunge allo stadio di fioritura, le inondazioni temporanee non causano particolari danni.

Se le temperature sono calde durante le inondazioni (maggiori di 25°C) le piante possono non sopravvivere oltre le 24 ore, mentre temperature più fresche possono prolungarne la sopravvivenza.

La ricerche indicano che in un terreno allagato la concentrazione di ossigeno si avvicinano a zero dopo 24 ore. Senza ossigeno, la pianta non può svolgere le funzioni vitali fondamentali, come l’assorbimento di nutrienti e la crescita dell’apparato radicale.  Anche se l’inondazione non uccide le piante, in via definitiva può avere un impatto negativo a lungo termine sul rendimento della coltura. Se la sommersione  dura  meno di 48 ore il danno è tuttavia molto limitato.

Per valutare la sopravvivenza delle piante, occorre controllare il colore del punto di crescita (immagini successiva) il quale dovrebbe essere bianco o color crema, mentre una colorazione più scura,  precede di solito la morte della pianta. Inoltre occorre verificare che nei 3-5 giorni successivi alla sommersione, emergano nuove foglie dal cono vegetativo dopo che l’acqua è drenata dall’appezzamento. Le piante soggette ad un forte e prolungato stress da inondazione, (oltre le 48-72 ore)  possono rallentare (se sopravvivono)  lo sviluppo anche di 2-3 settimane e trovarsi più esposte al danno di insetti terricoli o manifestare la crazy top. Nelle immagini che seguono, (un click per ingrandire), la sezione longitudinale di una piantina del nostro ibrido Aapotheoz mette in mostra l’apice vegetativo, la prima allo stadio V4 e la seconda allo stadio V3 considerando di usare il metodo del colletto (link alla foto)

Anche non riferendoci a casi di inondazione, un eccesso di disponibilità idrica nelle prime fasi vegetative, (primavere eccessivamente piovose) ritarda lo sviluppo delle radici e le piante possono essere più sensibili alle condizioni siccità perchè il loro apparato radicale non risulta sufficientemente sviluppato per accedere all’acqua disponibile nel sottosuolo.
Studi condotti in Iowa (USA) suggeriscono che, se le inondazioni perdurano (quando il mais è di circa 15 cm di altezza) per 72 , 48 , e 24 ore  la resa di mais calerà rispettivamente del 32 , 22 , e 18 %  a un livello basso di fertilizzazione azotata ( circa 60 kg di azoto ad ettaro ). A un livello più alto di apporti azotati (oltre 300 kg di azoto ad ettaro ) la riduzione di resa varia da 19-14 % in un anno a meno del 5 % l’anno successivo .

 

Photo credits: Archivio fotografico Limagrain Italia