Mais: quattro insetti da controllare

Gli attacchi possono riguardare tutte le parti della pianta, ovvero radici, foglie e spighe. Il controllo ottimale si ottiene, non solo con trattamenti fitosanitari, ma con l’accurato bilanciamento tra controllo chimico e le opportune pratiche agronomiche

I quattro “nemici” sono:
Agriotes spp (ferretto): Coleottero
Diabrotica virgifera (diabrotica): Coleottero
Ostrinia nubilalis (piralide): Lepidottero
Agrotis spp (nottua): Lepidottero

Gli attacchi provengono dal basso, come nel caso delle larve di elateridi e la diabrotica, oppure si manifestano sulle parti epigee delle piante del mais, interessando foglie, stocchi e spighe a seconda del parassita e dello stadio colturale.

I primi a comparire sono i due coleotteri, allo stadio larvale, i quali aggrediscono le radici con livelli di severità variabili. Ad essi possono poi subentrare le nottue, capaci di erodere le piante appena emerse dal terreno, quando sono ancora molto tenere, causandone talvolta la rescissione alla base. Nel corso dello sviluppo, dopo la 6a foglia, sarà poi la volta della piralide, la quale attaccherà dapprima le foglie ancora arrotolate su sé stesse generando le caratteristiche perforazioni sequenziali che si potranno osservare dopo che le foglie si saranno distese. Prima della 6a foglia l’insetto è dissuaso dalla presenza nel mais di un glucoside ad azione repellente (Dimboa).
Durante lo sviluppo della pianta, fino al momento della fioritura faranno la loro comparsa gli adulti di diabrotica che si ciberanno del polline, delle lamine fogliari e delle sete fiorali femminili.
er ultimo ci sarà un successivo attacco della piralide, con la seconda e la terza generazione, che, a partire da inizio estate, deporrà le uova nella pagina inferiore delle foglie e da cui usciranno la nuova generazione di larve che attaccherà direttamente le spighe, arrecando gravi danni quali-quantitativi nonché favorendo la proliferazione di micotossine, in special modo le fumonisine prodotte da Fusarium.

A molteplici attacchi devono quindi corrispondere molteplici contromisure, rivolgendosi a seconda dei casi a differenti mix di prodotti fitosanitari e pratiche agronomiche. La lotta agli elateridi, per esempio, può essere effettuata con i geo-insetticidi alla semina, e/o con appositi concianti dei semi, (spesso risolutivi), sebbene gli avvicendamenti colturali aiutino anch’essi a contenerne le popolazioni in un’ottica di lungo periodo.
Essenziale anche favorire un elevato vigore iniziale, somministrando localmente lungo la fila di semina appositi fertilizzanti granulari ad effetto starter, capaci cioè di massimizzare la velocità di sviluppo della coltura, rendendola meno sensibile agli attacchi o scegliendo genetiche con sviluppo elevato ad inizio ciclo. Per ragioni analoghe, i medesimi accorgimenti visti per gli elateridi funzionano anche contro diabrotica, sebbene in proporzioni differenti. Meno influenti su di essa, seppur apprezzabili, appaiono infatti l’effetto starter e i geo-insetticidi, assumendo grande importanza l’avvicendamento colturale. I trattamenti estivi contro gli adulti, colpiti solo parzialmente dai trattamenti contro la piralide, non hanno alcun peso sulla produzione dell’anno, assumendo un valore di contenimento della popolazione dell’anno successivo. Solo in particolari situazioni, dove la popolazione non è stata contrastata efficacemente negli anni precedenti, tali applicazioni possono divenire necessarie, poiché la popolazione di diabrotica ha assunto proporzioni particolarmente elevate. In tal caso, però, è bene prevedere per l’anno successivo la rotazione con altre colture, come per esempio delle oleaginose.

Nel panorama entomologico del mais, le nottue rappresentano il male minore, potendo essere facilmente controllate con applicazioni fogliari con insetticidi specifici al momento degli attacchi larvali sulle giovani plantule. Tali applicazioni si rivelano necessarie però solo in caso di infestazioni particolarmente significative.
Il controllo della piralide (fitofago chiave nel mais) nei suoi attacchi estivi richiede un accorto approccio colturale al pari di una corretta applicazione estiva di insetticidi. Da un lato le tempistiche di semina e la precocità dell’ibrido permettono di sottrarre in buona parte la coltura agli attacchi del fitofago, sfasando la sua presenza rispetto a quella delle spighe in formazione. In ogni caso, a fronte di areali dalla pressione particolarmente elevata, divengono indispensabili i trattamenti con insetticidi, meglio se ovo-larvicidi. Massima importanza in tal caso va posta al rispetto delle etichette, evitando in ogni caso di applicare durante la fase di fioritura del mais, momento nel quale le api stanno bottinando il polline.

I nuovi nemici?
Halyomorpha halys (cimice asiatica) Rincote
Dal 2012 in Italia, causa danni dalle orticole alle piante da frutto. Nel mais, il danno normalmente riguarda le prime file del campo, che presenteranno spighe deformi con granella nera. La raccolta separata di queste file riduce il rischio di contaminare con eventuali tossine il resto del raccolto
Popillia Japonica (popillia) Coleottero
Insetto estremamente polifaga, tanto da essere considerata dannosa su oltre 100 specie vegetali, compreso il mais. È arrivata in Italia nel 2014, nella zona del parco del Ticino. I danni alla coltivazione del mais sono effettuati dagli adulti a carico dell’apparato fogliare e successivamente delle spighe.