Micotossine nel mais: i fattori predisponenti
Temperature elevate e infestazioni di Piralide aumentano i rischi di superare i limiti normativi per la presenza di micotossine. Cosa dicono i nuovi Regolamenti Ue
I microrganismi producono diverse sostanze a loro utili per competere nell’ambiente a scapito di forme di vita concorrenti per spazio e nutrienti. Molte di queste sostanze presentano però un profilo tossicologico sfavorevole anche per l’essere umano e possono essere rinvenute sugli alimenti. Per tali ragioni sono stati previsti anche specifici limiti normativi per alcune delle sostanze ritenute più a rischio per la salute.
Sostanze naturali e tossicità
In natura sono note più di 400 sostanze afferenti al grande gruppo di molecole note come micotossine. Alcune di queste si rinvengono anche su mais e vengono favorite dalla proliferazione di specifici microrganismi come per esempio i funghi saprofiti. Tra le più conosciute sostanze nocive si annoverano aflatossine, zearalenone e deossinivalenolo, per il quale la Comunità Europea ha diminuito i residui ammessi a partire dal 1° luglio 2024.
Regolamenti Ue in continuo aggiornamento
Il Reg. (UE) 2023/915 del 25 aprile 2023, relativo ai tenori massimi di alcuni contaminanti negli alimenti, ha abrogato il precedente Reg. (CE) 1881/2006 con importanti novità in termini residuali da micotossine, inclusa la proibizione di utilizzare sostanze chimiche per detossificare le partite eventualmente contaminate al di sopra dei limiti di Legge stessi.
Circa le aflatossine, prodotte da funghi come Aspergillus flavus e Fusarium sp., i limiti per il mais previsti dal Reg. (UE) 2023/915 sono di 5 µg/kg per la B1, la più significativa, e di 10 µg/kg per la somma delle aflatossine B1, B2, G1 e G2. Nello stesso Regolamento i limiti per la granella di mais relativi al Don, acronimo di deossinivalenolo, risultano ancora pari a 1.750 µg/kg.
Sempre per il Don, i limiti sono stati però aggiornati dal Reg. (UE) 2024/1022 dell’8 aprile 2024 che ha modificato proprio il Reg. (UE) 2023/915 per alcuni specifici prodotti. Per esempio, per la granella il limite scende a 1.000 µg/kg, “Ad eccezione dei chicchi di granturco non trasformati destinati alla molitura ad umido], mentre nei “Prodotti di macinazione del granturco immessi sul mercato per il consumatore finale” il nuovo limite per il Don è di soli 750 µg/kg. Questi scendono addirittura a 250 µg/kg per la polenta precotta.
Circa lo zearalenone, il limite fa sempre fede al Reg. (UE) 2023/915 e riporta un valore di 350 µg/kg “Ad eccezione dei chicchi di granturco non trasformati per i quali è chiaro, attraverso ad esempio l’etichettatura e la destinazione, che sono destinati unicamente alla molitura ad umido (produzione di amido)”. Si scende a soli 100 µg/kg per “Granturco immesso sul mercato per il consumatore finale. Merende a base di granturco e cereali da colazione a base di granturco”.
Infine le fumonisine, prodotte da funghi del genere Fusarium, che trovano anch’esse limiti nel Reg. (UE) 2023/915 con un valore di 4.000 µg/kg per la somma delle fumonisine B1 e B2. Dato che scende a 1.000 µg/kg per il “Granturco immesso sul mercato per il consumatore finale”.
Condizioni predisponenti lo sviluppo di micotossine
Ogni stato di stress abiotico cui la pianta di mais va incontro favorisce lo sviluppo di una qualche micotossina. A questi tipi di stress si aggiungono poi gli attacchi di parassiti come la Piralide, capace di aprire la strada ai funghi saprofiti che poi emetteranno sostanze nocive sul raccolto finale, contaminandolo.
La condizione più auspicabile per il 2024 vede una buona disponibilità idrica accompagnata da temperature non eccessive, quelle cioè più favorevoli allo sviluppo ottimale della coltura, sia in fase vegetativa, sia in fase produttiva. In tal senso, se l’estate in corso proseguirà con l’attuale alternanza di piogge e abbassamenti di temperatura, saranno scongiurati almeno gli stress abiotici. Resta il fatto che se le piogge saranno insistenti in fase di maturazione verranno favorite le proliferazioni di funghi micotossigeni, favoriti a loro volta da eventuali infestazioni significative di Piralide. Il controllo di Ostrinia giocherà in tal caso un ruolo fondamentale nel contenimento soprattutto del Don.