Sicuramente molti a colpo d’occhio sono in grado di distinguere sul campo una varietà di grano tenero (aristato) da una di grano duro. Alcuni elementi morfologici sono in grado di guidare l’osservatore ad una distinzione tra le due colture.
Generalmente le spighette che compongono la spiga del grano duro sono molto più compatte e le ariste più allungate rispetto a quelle della varietà aristate di tenero. Esiste tuttavia un carattere morfologico che rende molto facile distinguere le due diverse colture in campo andando a fare una leggera pressione tra pollice e indice alla base delle spighe.
Il fusto delle graminacee o poacacee, denominato culmo, è articolato in nodi ed internodi e nella maggior parte delle specie è cavo negli internodi e pieno ai nodi; poche specie (es. mais) presentano fusti pieni anche agli internodi.
– Nel grano tenero il culmo è sempre cavo negli internodi e così fino alla base della spiga. Grazie a questa caratteristica, con una leggera pressione delle dita sarà facile schiacciare il fusto apprezzando che internamente la sezione è cava.
– Nel grano duro invece applicando una pressione alla base della spiga non sarà facile schiacciare il fusto, proprio perchè quest’ultimo in prossimità della spiga non è cavo. Qualche centimetro più in basso, il culmo si presenta cavo ma più inspessito e con maggiore resistenza meccanica rispetto a quello del grano tenero.
Dopo qualche prova di “schiacciamento”, sarà facile maturare la sensibilità per distinguere in campo le due colture.
photo credit: archivio fotografico Limagrain