Prestare la giusta attenzione alla Diabrotica
La protezione della coltura inizia alla semina, utilizzando idonei geoinsetticidi atti al contenimento degli attacchi larvali di Diabrotica, senza dimenticare gli elateridi
Diabrotica ed elateridi, due coleotteri che allo stadio larvale aggrediscono dal basso la coltura del mais, intaccandone le radici e compromettendone le potenzialità produttive. In casi particolarmente gravi, le piante possono addirittura allettarsi per mancanza di ancoraggio al suolo. Molto più frequenti i danni che riducono lo sviluppo, indotti dalla ridotta efficienza dell’apparato radicale nell’attingere acqua e nutrimenti dal terreno.Necessario quindi attrezzarsi già al momento della semina, abbinando un apposito microgranulatore alla seminatrice al fine di distribuire lungo il solco i più opportuni geoinsetticidi. In Italia ne risultano autorizzati su mais poco più di una ventina, contenenti differenti sostanze attive come cipermetrina, teflutrina, lambda-cialotrina, zeta-cipermetrina, tutti appartenenti alla famiglia chimica dei piretroidi.
Fra i molti, ve ne sono alcuni che oltre all’insetticida contengono nei microgranuli anche concimi organo-minerali, al fine di apportare alla coltura non solo protezione dai parassiti, bensì anche nutrimento di pronta assimilazione.
La monocoltura di mais può favorire la riproduzione della Diabrotica, obbligando ad effettuare trattamenti annuali sia con appositi geoinsetticidi che con insetticidi (contro gli adulti) durante lo sviluppo della coltura.
La monocoltura di mais può favorire la riproduzione della Diabrotica, obbligando ad effettuare trattamenti annuali sia con appositi geoinsetticidi che con insetticidi (contro gli adulti) durante lo sviluppo della coltura.
Le larve compaiono di solito verso la prima metà di maggio, data variabile di anno in anno in funzione di differenti variabili climatiche. Le semine precoci, quando possibili, sono una prima forma di difesa, in quanto, al momento della schiusa delle uova, (Diabrotica virgifera infatti sverna come uova) le piante di mais sono già abbastanza sviluppate e gli apparati radicali si stanno rafforzando velocemente, divenendo in tal modo più tolleranti agli attacchi.
Le aziende vocate alla zootecnia, quindi fortemente orientate alla coltivazione del mais, sono le più esposte alla Diabrotica, la quale trova le condizioni migliori per svilupparsi e riprodursi. Un’accurata scelta delle date di semina, unitamente all’impiego del giusto geoinsetticida, possono ridurre i danni arrecati da tale insetto.
Le aziende vocate alla zootecnia, quindi fortemente orientate alla coltivazione del mais, sono le più esposte alla Diabrotica, la quale trova le condizioni migliori per svilupparsi e riprodursi. Un’accurata scelta delle date di semina, unitamente all’impiego del giusto geoinsetticida, possono ridurre i danni arrecati da tale insetto.
Diabrotica: le sue origini
Era il 1998 quando questo coleottero giunse in Italia per la prima volta dagli Stati Uniti. I primi reperimenti furono nei dintorni dell’aeroporto di Malpensa. Un primo attacco venne respinto, eradicando temporaneamente il parassita da quarantena, ma i continui viaggi internazionali lo reintrodussero di lì a breve nel Veneziano, sempre partendo dal locale aeroporto. La sua espansione è poi stata veloce, invadendo pressoché tutti gli areali maidicoli italiani. Le rotazioni colturali, per quanto aiutino, non risolvono il problema, giacché l’insetto riesce comunque a sopravvivere, sebbene in popolazioni molto contenute, su molteplici specie vegetali, anche coltivate.