A partire dal Novembre 2013 la Cina ha bloccato in diversi porti nazionali almeno 7 carichi navali di granella di mais e DDGs provenienti dagli Stai Uniti. Il ministero dell’Agricoltura e il ministero del Commercio Cinese hanno respinto i cargos dopo aver rilevato la presenza di un evento OGM non ancora autorizzato su suolo cinese.
L’opinione comune di molti osservatori internazionali e di un trader americano che lavora con il mais (fonte Reuters) è che si tratti in realtà di un braccio di ferro tra Cina e USA sulla base di alcuni conflitti commerciali bilaterali.
La conferma di questo sta anche nel fatto che il prezzo del mais non ha risentito di flessioni nel mercato interno americano e anzi, a partire dal primo rifiuto di Novembre il prezzo del mais è aumentato del 4,2 %.
Il mercato europeo e quello interno italiano, similmente a quello statunitense, non hanno risentito di flessioni sulle quotazioni della granella di mais in conseguenza a questi episodi ai quali tuttavia i media di settore (e non) hanno dato spazio e rilievo.
Gli Stati Uniti non sembrano preoccupati in relazione a questi episodi tant’è che Terry Reilly , un analista senior presso commodity Futures International spiega che la Cina sta continuando a importare mais su base settimanale e non sembra che ci siano tendenze ribassiste al riguardo. Circa due milioni di tonnellate di mais degli Stati Uniti sono già stati consegnati in Cina , ad altri tre milioni di tonnellate sono stati commissionati.
La Cina in relazione al mais ha approvato per il proprio mercato interno 25 diversi eventi OGM (il primo risale al 1997) e il MIR162, quello alla base dei recenti rifiuti di mais commissionato agli USA (attivo su insetti fitofagi del mais) è in attesa di una approvazione che è prevista per la fine del 2014 .
La notizia è stata ripresa da molte agenzie di stampa e da innumerevoli portali web, finendo in alcuni casi per essere strumentalizzata (come spesso accade) a favore del fronte del NO-OGM leggendo in quanto accaduto una volontà della Cina a chiudere il proprio mercato agli organismi geneticamente modificati.
Nella realtà, relativamente al mais la Cina è il terzo più importante cliente americano per volumi (primo il Giappone, secondo il Messico) e dovrebbe importare un record di 7 milioni di tonnellate di mais per la campagna 2013/14 (settembre / agosto) , contro i 5,23 milioni di tonnellate dell’anno precedente (fonte: US Department of Agriculture , USDA).
Riferendoci invece al DDGs e non alla granella, la Cina è il principale cliente USA (circa 4 milioni di tonnellate), con il 40 % del totale prodotto dagli Stati Uniti. Il DDGs (Dried Distillers Grains with Solubles), è un coprodotto del processo di produzione dell’etanolo e viene destinato alll’alimentazione del bestiame, in particolare i monogastrici.
Durante la produzione dell’etanolo viene utilizzato solo l’amido del mais mentre i restanti nutrienti (proteine , fibre e oli) danno origine al DDGs.
I valori di conversione sono i seguenti:
Una tonnellata di granella di mais produce 378 litri di Etanolo e 479 Kg di WDG (70% di umidità) oppure 309 kg di DDGS (10% umidità).
fonti:
http://www.huffingtonpost.com http://www.latimes.com http://www.bbc.co.uk http://science.slashdot.org http://www.reuters.com http://www.grains.org http://www.ncga.com