Mais da granella o da trinciato: le rese a inizio autunno

Quasi terminate le raccolte del mais nel Norditalia: cali significativi nelle rese per granella e trinciato, con prezzi leggermente inferiori a quelli del 2023

Quasi ultimate a inizio ottobre le pratiche di raccolta del mais, da trinciato e da granella, si possono tirare le prime somme della stagione 2024, per lo meno a livello indicativo. Stando per esempio ai dati dell’Associazione Maiscoltori Italiani, in acronimo Ami, le rese del mais per ettaro sono calate nel 2024 rispetto all’anno precedente, sia per quanto riguarda il trinciato, sia per la granella. Il primo avrebbe mostrato generalmente cali compresi fra un minimo del 15% (con il -10% nel Mantovano grazie a condizioni meno sfavorevoli) e punte del 40% realizzatesi a macchia di leopardo nelle diverse zone maidicole del Norditalia.

A fine settembre e inizio ottobre, momento in cui è stata realizzata la stima, era ancora in corso la raccolta dei trinciati che erano stati seminati nel mese di giugno, quindi il dato del -15% è prevalentemente di tipo previsionale e attende conferme a raccolta completata. A dominare è però il pessimismo, temendo che tale dato possa salire fino al 30% di perdite in molte zone maidicolo-zootecniche.

Tendenzialmente, sempre secondo Ami, le rese hanno patito meno in Emilia Romagna rispetto alla porzione di pianura a nord del Po grazie alle piogge meno abbondanti, seppur anch’esse significative. La causa dei cali di resa è da ricercarsi soprattutto nei ritardi delle semine, causati dalle piogge di aprile e maggio che hanno obbligato a posticipare di settimane la messa a dimora dei semi e talvolta hanno causato la perdita degli appezzamenti da poco seminati.

In tal caso, nella migliore delle ipotesi i campi sono stati riseminati entro il mese di giugno o addirittura a inizio luglio, mentre nei casi peggiori gli agricoltori hanno rinunciato alla risemina e hanno accettato il danno. A condizionare le rese di chi ha comunque scelto la risemina è stata fondamentalmente la fioritura più tardiva, avvenuta in un periodo molto caldo come quello misurato nei mesi di luglio e agosto. Inoltre, lo stesso caldo ha poi accelerato la maturazione del mais, accorciando la finestra temporale nella quale la pianta accumula elementi nutritivi, in special modo la granella.

Prezzi a inizio ottobre del mais da granella

Al 1° di ottobre l’Associazione Granaria di Milano quotava la granella di mais a uso alimentare umano – conforme cioè ai Regg. Ue 1881/2006, 1126/2007 e 165/2010 – tra i 270-280 euro alla tonnellata. Prezzi inferiori e forbice più ristretta per il mais nazionale a uso mangimistico, quotato a 246-248 euro alla tonnellata, a patto di avere un contenuto in aflatossina B1 inferiore a 0,005 ppm e di DON inferiore a 4 ppm.

Alla borsa merci di Mantova, invece, i bollettini più recenti indicano prezzi del mais da granella a uso zootecnico di 214-217 euro alla tonnellata, con la quotazione del trinciato che oscilla fra i 35 e i 50 euro alla tonnellata. Sempre a Mantova, nel 2023 i prezzi erano rispettivamente di 219-221 euro alla tonnellata per la granella e fra i 40 e i 50 per il trinciato. Quindi un calo di alcuni punti percentuali che ha riguardato prevalentemente il mercato locale. Il tutto, a fronte di costi gestionali più elevati, come per esempio in caso di risemina. Considerando rese di granella intorno ai 115/120 quintali per ettaro, si ottiene una Plv compresa abbastanza deludente fra 2.400 e i 2.600 euro circa all’ettaro.

Le ipotesi per il 2025

L’annata 2024 è stata particolarmente impattata dal clima e da prezzi non soddisfacenti e ciò suggerisce scelte oculate per la stagione 2025. Il mais è infatti probabile non riviva le medesime vicissitudini registrate nell’anno in corso, quindi appare prematuro scoraggiare le semine di granturco solo in base a quanto avvenuto negli ultimi mesi.

La prudenza suggerisce però di differenziare al meglio gli investimenti, pianificando ripartizioni ottimali delle superfici aziendali. Per esempio, la semina di cereali autunno-vernini a uso zootenico, come orzo o triticale, permette di ricavare già a maggio un apporto significativo di foraggi alle stalle. Al contempo, non preclude la possibilità di effettuare seconde semine con ibridi di mais Classe 500, ottenendo in tal modo una doppia raccolta entro fine settembre e inizio ottobre. La somma delle due pratiche dà infatti la possibilità di elevare la Plv aziendale, minimizzando al contempo i rischi dovuti al ripetersi di eventuali rovesci metereologici o a ulteriori incertezze di mercato.