Mais e semine di secondo raccolto: quali ibridi scegliere

Dopo la raccolta di orzo e triticale per usi foraggeri o bioenergetici è possibile seminare mais in secondo raccolto per dare continuità di rifornimento agli allevamenti

La continuità nei rifornimenti di foraggi è fondamentale per gli allevamenti di bovini, da latte o da carne. Questi possono infatti essere alimentati in primavera con fieno fresco, oppure disidratato con le più opportune falciacondizionatrici. In alternativa e integrazione, però, subentrano anche gli insilati, sia di mais sia di cereali autunno-vernini.

Fresco o disidratato: il fieno domina la primavera in attesa delle seconde semine

Circa il fieno, i primi tagli dell’anno vedono protagonista soprattutto il loietto, nella prima metà di aprile. Tali sfalci servono per rifornire le mandrie di foraggi verdi per il consumo tal quale, proseguendo poi fino alla spigatura in funzione degli andamenti climatici e delle varietà di loiessa seminate.

Poi, tra la metà di maggio e i primi di giugno le pratiche di fienagione divengono sempre più intense: gli sfalci di orzo da insilato precedono di una decina di giorni quelli del triticale, sempre da foraggio o da biogas.  All’incirca nello stesso periodo cade anche il primo sfalcio di erba medica. Momento, questo, che nel 2022 contabilizzò un ritardo di circa due settimane a causa dell’andamento siccitoso della primavera. Ritardo che nell’anno in corso non si è per fortuna verificato grazie alle provvidenziali piogge cadute nella prima metà di maggio, soprattutto al Nord Italia, area più vocata per la zootecnia intensiva.

Mais di secondo raccolto: la scelta degli ibridi

A partire da metà primavera, però, si deve già pensare a come reperire foraggi da impiegare in estate, autunno e inverno. Ciò è possibile investendo sul mais, foraggera Regina per le sue qualità nutrizionali, sia dal punto di vista quantitativo, sia qualitativo.

Di seguito le lunghezze indicative, espresse in giorni, dei cicli delle Classi Fao usualmente seminate in Italia per produrre trinciato:

  • Classe 300: 96-105
  • Classe 400: 106-116
  • Classe 500: 116-120
  • Classe 600: 121-131
  • Classe 700: 132-140

Il mais può infatti essere seminato di prima intenzione a fine inverno, non appena le condizioni meteo lo consentono. La siccità di fine marzo e inizio aprile 2023 ha però ritardato molte semine, facendole slittare nella seconda metà di aprile. Si sono in tal modo avvicinate le semine di primo raccolto e quelle di secondo.

Per le prime semine sono stati scelti prevalentemente ibridi di Classe Fao 600 o 700 da raccogliere quindi tra fine agosto e inizio settembre. Momento di raccolta che varia ovviamente a seconda del ciclo e della data di semina. Per assicurare trinciati già tra fine luglio e inizio agosto sono state però seminate anche classi a ciclo più breve, come le 300, le 400 e le 500.

Queste sono anche le classi più indicate anche per le seconde semine, permettendo di raccogliere trinciati per tutto il mese di settembre in parziale sovrapposizione con i raccolti di prima semina. In alcuni casi possono essere seminate in seconda semina anche le Classi 600, meglio se entro maggio, al fine di prolungare le raccolte sino a fine settembre/inizio ottobre. Ciò consente di rendere più scalari le operazioni in campo e in azienda, armonizzando i flussi di arrivo dei trinciati.

 

Caratteristiche degli ibridi, del terreno e densità di semina ottimale

Per le semine di secondo raccolto vanno prediletti ibridi dalla taglia equilibrata, tale da esprimere cioè un elevato potenziale produttivo sia per la granella, sia per la fogliosità. Ciò permette di raccogliere trinciati bilanciati per composizione e insilabilità. Quanto a densità di semina, questa varierà in funzione della disponibilità di acqua e di fertilità del suolo. Sconsigliabile infatti seminare mais di secondo raccolto da trinciato su terreni non irrigui, poiché la siccità estiva ne deprimerebbe sensibilmente la fertilità in fase di fioritura e, quindi, ne risentirebbe anche la produttività finale.

Come caratteristiche degli ibridi, questi è bene presentino uno sviluppo veloce (early vigor elevato) e una fioritura medio-precoce. Il primo promuoverà una più rapida proliferazione delle radici che meglio predisporrà le piante ad affrontare i mesi estivi. La seconda consentirà invece di sfruttare un numero di giorni maggiore per la produzione di biomassa e, soprattutto, di amido. Infine, un prolungato stay-green è poi indispensabile per la qualità del trinciato stesso al momento della raccolta. Sempre bene, inoltre, che gli ibridi mostrino tolleranza verso Helmintosporium.

In considerazione degli aspetti di cui sopra, i terreni irrigui e ad alta fertilità permettono semine con densità fra gli 8 e i 9,5 semi per metro quadro per gli ibridi di Classe 300. Densità che si restringono fra i 7 e i 9 semi per metro quadro per le classi 400, 500 e 600, sempre in funzione della disponibilità idrica e nutrizionale dei campi.