Pac 2023-2027: una sintesi di obblighi e opportunità

Le nuove misure della politica agricola comune guardano alla tutela dell’ambiente e al rafforzamento della sicurezza alimentare e del reddito degli agricoltori

Dopo il periodo transitorio 2021-2022, la Pac è entrata nel quinquennio 2023-2027 tenendo conto anche delle nuove indicazioni del Green Deal e del Farm to Fork. Molteplici quindi le sfide, sia sul fronte ambientale, sia su quello produttivo agricolo in senso stretto.

La “food security”, da intendersi come disponibilità di cibo, permane fra gli obiettivi principali della Pac, la quale si prefigge anche di garantire anche una più equa remunerazione agli agricoltori (Obiettivo generale 1). Questa può derivare da un maggiore equilibrio lungo le filiere, migliorando la posizione degli agricoltori nella catena di trasporto del valore.

I budget della Pac 2023-2027

In totale, Bruxelles ha allocato risorse economiche in ragione di 36,88 miliardi di euro. Di questi, 17,6 miliardi giungeranno agli agricoltori come pagamenti diretti, altri 16 saranno indirizzati a misure per lo sviluppo rurale e, infine, 3,26 miliardi serviranno a fornire sostegno al settore tramite misure rivolte alle dinamiche di mercato.

In Italia quasi la metà dei contributi Pac verranno collocati in forma di pagamenti diretti con diversi cambiamenti rispetto alla Pac 2015-2022. Per esempio, i pagamenti accoppiati salgono dal 12,92% al 15%, mentre resta invariato al 2% il sostegno ai giovani agricoltori. Le modifiche toccano anche gli aspetti ambientali per la sostenibilità: se il precedente “Greening” riceveva infatti il 30% del totale, gli attuali “ecoschemi” vedono allocato il 25% delle risorse.

Quanto a sostegno al reddito, questo cala dal 55,08% al 48% come base, ma a questo si aggiunge il sostegno ridistributivo al reddito in ragione del 10%. Tradotto in euro e su base annua, il sostegno di base al reddito conterà su 1,68 miliardi a cui si aggiungeranno 350 milioni di sostegno ridistributivo e altri 524 come sostegno accoppiato. Infine, circa 70 milioni andranno ai giovani agricoltori, mentre 874 milioni giungeranno tramite i nuovi regimi per il clima e per l’ambiente.

In media, circa i pagamenti di base il contributo sarà di 164,12 euro all’ettaro. Ciò deriva dalla divisione di 1,678 miliardi di euro, disponibili come plafond, per i 10,22 milioni di ettari associati ai titoli.

Le modalità di erogazione dei contributi

Lo scenario pregresso vedeva aziende che percepivano contributi per ettaro superiori alla media, anche di molto, controbilanciati da aziende che ne ricevevano di inferiori. Ciò a cui mira la Pac 2023-2027 è di elaborare una convergenza fra chi percepisce di meno e chi percepisce di più.

Per esempio, entro il 2026 i titoli a valore basso dovranno arrivare almeno all’85% del valore medio. Tradotto in euro si parla di un minimo pari a 139,5 euro/ha. Al momento la percentuale è infatti solo del 60%. Per finanziare tale innalzamento dei titoli a basso valore verranno posti tetti ai titoli più alti. Tale tetto è fissato a 2.000 euro/ha a partire dal 2023, con una soglia di perdita massima fissata al -30% rispetto al sostengo precedente. Con tale ridistribuzione si conta di spostare 2.085.340 euro.

Agricoltore con protezioni

La condizionalità rafforzata

La condizionalità prevista dalla Pac abbraccia molteplici impegni verso l’ambiente, la sicurezza alimentare, la salute e il benessere animale. Il rispetto di tali impegni è obbligatorio per beneficiare dei premi e dei contributi comunitari.

Due i perni su cui si articola la condizionalità, cioè le BCAA (buone condizioni agronomiche ed ambientali) e le CGO (criteri di gestione obbligatori). Le prime pongono vincoli finalizzati al raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Comunità europea in materia ambientale. Focus principale: contrastare l’erosione del suolo mantenendo elevati i livelli di sostanza organica, a sua volta garanzia di una maggiore protezione della sua struttura. A ciò si aggiungono anche le misure per evitare il deterioramento dell’ecosistema, proteggendo le risorse idriche e mantenendo intatti gli elementi caratteristici del paesaggio.

Circa invece i CGO, questi consistono in atti concreti derivanti dall’applicazione di precise disposizioni comunitarie come Direttive e Regolamenti. Questi hanno legiferato in materia di ambiente, di sicurezza alimentare, di salute animale e vegetale e di benessere degli animali.

Nove sono le diverse BCAA e 11 i CGO.

Alcune divergenze di obiettivi

Come detto, fra le misure pianificate dalla Pac vi sono quelle a tutela del suolo. In tal senso sono previsti contributi per chi adotti tecniche di semina su sodo (Azione 3.1) e di minime lavorazioni (Azione 3.2). Ciò è previsto dal nuovo pacchetto di sostegni previsti dai Psr (Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2023-2027. Pacchetto a cui possono essere ovviamente interessate le superfici a seminativi.

Molte Regioni hanno fissato i contributi per ettaro da erogare in relazione alle due diverse misure, con differenze molto sensibili fra loro.

In alcuni casi, però, tali misure e relativi contributi possono entrare in contrasto con altri obblighi di Legge, come per esempio quello di arare subito dopo la somministrazione al suolo di liquami di origine zootecnica o fanghi (gessi di defecazione tal quali o addizionati con altre forme di sostanza organica). In estrema sintesi, a seconda dell’orientamento produttivo stesso dell’azienda tali contributi possono risultare accessibili o meno.

Ciò obbligherà le aziende agricole a operare scelte precise in funzione delle proprie dinamiche produttive. Dinamiche che potrebbero quindi precludere a prescindere l’accesso a specifiche misure di sostegno al reddito aziendale.