Pre-emergenza e post-precoce: i diserbi autunnali dei cereali

Il controllo delle malerbe in autunno permette di eliminarne da subito la competizione verso la coltura. Inoltre gioca a favore delle strategie anti-resistenza.

Progressivamente trascurati in passato, i diserbi di pre-emergenza e di post-emergenza precoce dei cereali stanno oggi attirando crescente interesse. A influenzare le più recenti scelte tecniche hanno contribuito soprattutto i fenomeni di resistenza che si sono sviluppati a carico dei molti diserbanti di post-emergenza classica, da applicarsi a fine inverno. Inoltre, mantenere da subito il terreno pulito dalle infestanti favorisce la coltura nelle sue prime fasi di sviluppo, permettendole di superare l’inverno al meglio.

Circa le tempistiche, i diserbi di pre-emergenza possono essere effettuati a cavallo della semina, in assenza di coltura emersa, mentre quelli di post-emergenza precoce vanno applicati entro le 2-3 foglie vere della coltura.

Diserbo campo

Il problema delle resistenze

L’uso ripetuto di alcune famiglie chimiche di prodotti ha favorito l’insorgenza di diffusi fenomeni di resistenza di alcune specifiche malerbe. Fra le dicotiledoni spiccano soprattutto il papavero, al quale si affiancano alcune popolazioni spontanee di crucifere come la senape. Fra le foglie strette sono invece avena, falaridi e loglio a destare preoccupazioni fra tecnici e agricoltori. Se le dicotiledoni sopra citate hanno sviluppato resistenze verso il 2,4-D e gli Als inibitori, soprattutto le solfoniluree, le infestanti graminacee sono diventate poco o affatto sensibili agli acidi fenossicarbossilici (FOPs).

Il loro controllo esige quindi un cambio di paradigma nelle strategie agronomiche, adottando le più opportune rotazioni colturali e avendo cura di impiegare sostanze attive diverse quanto a meccanismi di azione. Inoltre, anche i momenti di impiego possono cambiare, inserendo nei programmi di diserbo i trattamenti a cavallo della semina.

Consigliabile anche integrare la gestione delle malerbe, ove possibile, con l’impiego di attrezzature meccaniche. In tal senso il mercato fornisce oggi strigliatori e sarchiatrici per file strette che possono aiutare sensibilmente il cerealicoltore nella lotta alle infestanti, poiché su di esse tali attrezzature esercitano un’azione di tipo fisico verso la quale nessuna resistenza è ovviamente possibile.

I diserbi autunnali dei cereali: le soluzioni disponibili

Fatte salve quindi le buone pratiche agronomiche, anche i diserbi di pre-emergenza e di post-precoce giocano come detto un ruolo sempre più strategico. A tale scopo, a oggi risultano autorizzati in Italia diversi formulati commerciali impiegabili in pre-emergenza o in post-precoce, mentre ammontano a 10 le differenti sostanze attive presenti da sole o in miscela. Possibile quindi alternare le diverse soluzioni grazie ai molteplici meccanismi d’azione.

A seguire – e a titolo esemplificativo – l’elenco delle sostanze attive autorizzate in Italia su frumento duro che possono essere impiegate in pre-emergenza e/o in post-emergenza precoce, da sole o in miscela. Per ogni formulato commerciale è sempre consigliata l’attenta lettura dell’etichetta ministeriale, sia per avere la certezza delle colture autorizzate, sia delle dosi e delle tempistiche di impiego.

  • Clortoluron: mono/dicotiledonicida della famiglia delle feniluree; inibizione della fotosintesi (HRAC C1)
  • Diflufenican: dicotiledonicida della famiglia dei fenil eteri; inibizione della biosintesi dei carotenoidi (HRAC F1)
  • Flufenacet: graminicida della famiglia delle assiacetammidi; inibizione della sintesi di acidi grassi a catena molto lunga (HRAC K3).
  • Iodosulfuron metil sodio: dicotiledonicida, con effetto anche su alcune graminacee, della famiglia delle solfoniluree; inibizione dell’enzima acetolattato sintetasi (HRAC B)
  • Mesosulfuron metile: graminicida, con effetto anche su alcune dicotiledoni, della famiglia delle solfoniluree; inibizione dell’enzima acetolattato sintetasi (HRAC B).
  • Pendimetalin: mono/dicotiledonicida della famiglia delle dinitroaniline: inibizione dell’assemblaggio dei microtubuli (HRAC K1).
  • Propoxycarbazone sodio: graminicida della famiglia dei sulfonilamminocarboniltriazolinoni; inibizione dell’enzima acetolattato sintetasi (HRAC B).
  • Prosulfocarb: dicotiledonicida della famiglia dei tiocarbammati; inibizione della sintesi di acidi grassi a catena molto lunga (HRAC K3).
  • Tiencarbazone metile: mono/dicotiledonicida della famiglia dei sulfonilamminocarboniltriazolinoni; inibizione dell’enzima acetolattato sintetasi (HRAC B).
  • Triallate: graminicida di sola pre-emergenza della famiglia dei tiocarbammati; inibizione della sintesi di acidi grassi a catena molto lunga (HRAC K3).

Ogni situazione di campo dovrà essere affrontata preparando miscele idonee al contenimento delle specie presenti, con particolare attenzione a quelle predominati.

Operare correttamente in campo

Oltre alla scelta della miscela erbicida più idonea, vi sono altre semplici regole rispettando le quali si può ottimizzare l’efficacia del diserbo:

  • Rispettare sempre rigorosamente le dosi riportate nelle etichette dei formulati.
  • Attendere le condizioni ottimali per il trattamento quanto a vento, temperatura e umidità.
  • Le macchine irroratrici devono presentare ugelli non usurati ed essere tarate correttamente.
  • Effettuare l’applicazione procedendo a velocità e pressioni di esercizio conformi alle caratteristiche dell’irroratrice impiegata.