Quando concimare il frumento e quali prodotti usare

La fine dell’inverno vede il frumento riprendere il proprio sviluppo vegetativo. In questo momento vanno applicati concimi azotati arricchiti con fosforo, potassio, zolfo e zinco

Quando si tratta di concimare i cereali, azoto, fosforo e potassio sono i tre elementi fondamentali per lo sviluppo della coltura. I tre macroelementi possono essere contenuti in concimi 20 20 20, oppure 15 15 15, o con altri rapporti ancora in funzione delle specifiche esigenze di campo. Spesso in abbinamento ad altri meso e microelementi, due su tutti zolfo e zinco. La somministrazione dei concimi al frumento avviene soprattutto tra fine inverno e inizio primavera, in modo da sostenere lo sviluppo della coltura durante la fase di levata. Tali somministrazioni aumenteranno infatti le potenzialità produttive in termini di quintali per ettaro e di contenuti in proteine.

Azoto, fosforo e potassio: parola d’ordine equilibrio

Circa il fosforo, questo è bene sia stato comunque presente fin dall’inizio, grazie alla somministrazione di appositi concimi granulari deposti nel solco di semina. Il potassio e l’azoto saranno invece indispensabili successivamente, durante le fasi di accrescimento. Il rapporto fra i diversi elementi deve essere equilibrato, al fine di fornire il massimo sostegno alla coltura senza forzarne eccessivamente la crescita in altezza, foriera spesso di successivi allettamenti a ridosso della raccolta. Ciò perché uno sviluppo eccessivo e troppo veloce dello stelo ne riduce la capacità di sostenere la spiga quando questa avrà raggiunto un peso prossimo a quello finale.

Le proposte del mercato fertilizzanti

Il nitrato ammonico è sicuramente al top per prontezza di assimilazione e di risposta, venendo quindi preferito spesso ad altre forme di concimi azotati. Uno di questi è l’urea granulare al 46% di azoto, commercializzata in pratici sacconi da 500 chilogrammi. Meno pronta quanto a cessione rispetto al nitrato ammonico, anche l’urea assicura comunque una buona velocità nel sostegno alla coltura. Le normative europee e nazionali stanno però indirizzando le pratiche nutrizionali verso forme chimiche meno inclini a migrare nelle acque. La Direttiva Nitrati è chiara in tal senso. Per tali ragioni si sono progressivamente espansi nel mercato anche i concimi granulari a lenta cessione. Questi sono stati sviluppati per cedere azoto in modo progressivo nel tempo, ampliando la finestra a disposizione delle piante per assorbire l’elemento. In tal modo si riducono anche i fenomeni di lisciviazione dovuti alle piogge. Tali concimi contano infatti su specifiche sostanze attive che inibiscono i processi batterici di nitrificazione dell’azoto somministrato. Tema ambientale, questo, sempre più sensibile.

Nitrato d’ammonio e concimi a lenta cessione: pro e contro

Diversi i vantaggi e gli svantaggi delle tipologie di fertilizzanti sopra menzionati. Il nitrato d’ammonio, come detto, è il più veloce quanto a sostegno alle piante, mentre i concimi a lenta cessione sono meno pronti ma più duraturi. Se quindi con il nitrato ammonico possono essere necessari più passaggi, generalmente due, con i concimi a lenta cessione può anche bastarne uno solo. La scelta dovrà pertanto cadere sull’uno o sull’altro in funzione anche della disponibilità iniziale di azoto nel terreno. Suoli a elevata presenza di sostanza organica già di per sé assicurano infatti una disponibilità prolungata nel tempo del macroelemento.

Quando somministrare i concimi azotati al frumento

Dopo le concimazioni di base, necessarie a sostenere i cereali nella fase di accestimento, il momento ideale per somministrare i concimi cade poi fra le fasi di inizio levata e di spiga al secondo nodo. È in tale fase che è bene distribuire almeno il 65% dell’azoto complessivamente stimato necessario. Meglio se di pronta assimilazione, ovvero contenente nitrato ammonico, oppure urea. Nota a parte per il grano duro e per le varietà di grano tenero di forza, la cui qualità dipende molto dal contenuto proteico nella granella. In tal caso è bene alleggerire la prima applicazione in levata, apportando poi l’ultimo 25% dell’azoto alla fase di botticella. Ciò favorisce l’accumulo di proteine nella spiga.

Non solo azoto: l’importanza di zolfo e zinco

Nel frumento il solo azoto non basta. Tanto più equilibrata sarà infatti la concimazione, tanto migliori saranno le rese anche dal punto di vista qualitativo. Lo zolfo è in tal senso elemento fondamentale, rientrando nella sintesi delle proteine.  Nella composizione dei concimi da somministrare al frumento in primavera è bene quindi che tale elemento sia sempre presente. Anche lo zinco gioca un ruolo importante nello sviluppo dei cereali. L’elemento esplica infatti una funzione “antistress”, aiutando la sintesi di auxine e altre sostanze utili alla crescita. Inoltre, funge da catalizzatore della fosforiduttasi, enzima che attiva l’assorbimento del fosforo.