Semina di cereali e colza: Le prospettive meteo

Si avvicina la semina di cereali e colza in uno scenario meteorologico che promette alta instabilità. Massima attenzione alle pratiche agronomiche e alle sistemazioni del terreno

Le previsioni di medio periodo avvertivano già a fine agosto 2024 circa l’elevata instabilità metereologica di fine estate e di inizio autunno. I paventati eventi estremi si sono infatti realizzati in Romagna, con le violente precipitazioni del 19 e 20 settembre che hanno interessato parzialmente anche le Marche, seppur in minor misura. A fine mese è stata poi la costa tirrenica a subire precipitazioni che in un solo giorno hanno fatto cadere sul territorio una quantità di pioggia pari a quella che di norma cade nel mese più piovoso dell’anno per quelle zone.

Per quanto anch’esse interessate da precipitazioni a tratti intense, non hanno invece subito particolari rovesci le aree agricole del Nordovest, del Nordest e del Meridione. Soprattutto in queste ultime, isole comprese, le piogge cadute hanno portato la pioggia tanto attesa per mesi, purtroppo assumendo a volte carattere temporalesco violento come avvenuto in alcune zone della Sardegna. 

Le prospettive per la semina di cereali e colza

L’autunno avanza e con esso vanno pianificate le semine di cereali e di colza. I recenti apporti di pioggia hanno sicuramente creato condizioni di umidità del terreno ottimali,eccezion fatta per le aree alluvionate ove l’agricoltura sta fronteggiando una grave crisi territoriale.

Piralide del mais

 

Le previsioni meteo per le prossime settimane intravedono però ancora diverse aree di instabilità, con maltempo alternato a schiarite su ampie porzioni del Nord e del Centro. Nelle regioni centro-meridionali, invece, le temperature di fine settembre e inizio ottobre promettono di risalire fino a valori tipici della piena estate.

L’Italia continuerà cioè a essere sommariamente divisa in due: alcuni fronti di aria fredda provenienti dall’Europa centro-settentrionale interesseranno prevalentemente il Nord, con possibili eventi temporaleschi a macchia di leopardo, ma le medesime correnti di aria fredda settentrionale creeranno abbassamenti di pressione che richiameranno aria calda dal Nord Africa. Sono quindi attesi venti intensi e caldi soprattutto nel Meridione, pur arrivando a interessare le aree del Centro.

Ultimi colpi di coda estivi

Questi rialzi termici, accompagnati da bel tempo, non potranno però durare a lungo. Per il mese di ottobre sono infatti previste diverse perturbazioni che attraverseranno a più riprese il territorio nazionale, scorrendolo da Nord a Sud e colpendo alternativamente le aree più occidentale od orientali dello Stivale.

A differenza cioè dei mesi di ottobre degli anni 2022 e 2023, il mese entrante potrebbe distinguersi per temperature più fresche e precipitazioni significative, per quanto disomogenee. Le previsioni fino a fine mese permettono però di guardare positivamente alla semina, sia dei cereali, sia del colza.

Le finestre temporali favorevoli potrebbero infatti essere molteplici, permettendo di entrare in campo sia per effettuare le ultime lavorazioni del terreno, sia per seminare. Circa il mese di novembre, però, non è al momento possibile ipotizzare previsioni con un sufficiente grado di attendibilità, sebbene il trend pluviometrico dei mesi precedenti lasci intravedere la possibilità che la metà dell’autunno sia tendenzialmente asciutta. Avendo superato già a settembre-ottobre le medie pluviometriche annue, talvolta abbondantemente, si può infatti ipotizzare un diradamento degli eventi piovosi, anche in termini di intensità.

Attenzione alle sistemazioni idrauliche

Considerando però l’estrema instabilità metereologica delle prossime settimane, vanno presi in considerazione alcuni specifici accorgimenti in termini di sistemazioni del terreno e di pratiche agronomiche da seguire.

Se nelle aree collinari il rischio è quello erosivo, in pianura è più probabile si creino invece prolungati ristagni di acqua. Ciò suggerisce nelle zone di collina di limitare il più possibile le lavorazioni del terreno, scegliendo ove possibile la semina diretta dei cereali. In pianura, invece, la sistemazione dei campi dovrà assicurare l’assenza di avvallamenti, come pure dovranno essere accuratamente preparate e pulite le scoline ai lati degli appezzamenti. Le aziende più attrezzate potranno anche predisporre appositi sistemi di drenaggio sottosuperficiali, tali da impedire accumuli di acqua nei primi centimetri di terreno che giocherebbero a svantaggio dei semi in procinto di germinare.

Chi non potesse però organizzare una sistemazione idraulica rilevante in termini di drenaggio, potrebbe però ricorrere a una lavorazione profonda con attrezzature dotate di ancore. L’incisione verticale profonda del terreno, senza smuoverlo in superficie né tanto meno rivoltarlo, permetterà infatti di rompere eventuali suole di lavorazione generate dalla pratica dell’aratura. Ciò favorirà la penetrazione in profondità dell’acqua piovana riducendone eventuali ristagni.