L’esperienza professionale individuale è un plus valore che gli imprenditori agricoli acquisiscono nel tempo o che preziosamente ereditano da coloro dai quali hanno appreso il mestiere. Il senso critico, la capacità di decidere e programmare gli interventi in azienda deriva proprio da questo bagaglio culturale, tuttavia negli ultimi anni si stanno diffondendomolti strumenti di supporto decisionale più o meno tecnologici, più o meno complicati. In relazione al corretto momento per trinciare e insilare gli ibridi di mais, molto spesso ci si affida ad una valutazione soggettiva legata all’aspetto generale della pianta (stay green) e al diffuso metodo della linea del latte. Questi due parametri, per quanto siano di facile lettura peccano tuttavia di imprecisione, non tenendo conto
dell’effettivo contenuto di sostanza secca della pianta in campo.
Le semine ritardate della scorsa annata hanno amplificato il divario nella corrispondenza tra linea del latte/stay-green e l’effettivo grado di sostanza secca. Ci siamo così proposti alle aziende agricole nostre clienti offrendo una soluzione per ridurre al minimo gli errori interpretativi. Avevamo naturalmente l’esigenza di un metodo che nel contempo fosse semplice, rapido e ripetibile e che la trinciatura della pianta fosse rappresentativa di quello che accade nella trincia industriale. Il nostro kit di rilevamento rapido della sostanza secca era quindi composto da una piccola trincia a motore (commercializzata per la trinciatura delle ramaglie da giardino), un forno a microonde ed una bilancia di precisione. La trinciatura meccanica si è resa necessaria per poter sminuzzare e tritare la spiga, soprattutto il tutolo.
Lodi, Cremona e Piacenza sono state le provincie nelle quali abbiamo sviluppato la nostra attività di supporto decisionale, installando la trincia su un furgone che muovendosi sul territorio garantiva un numero elevato di punti prelievo giornalieri.
Successivamente, dopo aver omogenizzato un campione di almeno 3 piante per prelievo, (fig.2) una porzione di circa 100 gr veniva essiccata in microonde (opportunamente tarato), fino a rimuovere tutta l’acqua dal campione. Il calo di peso, (fig.3) dovuto alla perdita di umidità ci dava modo di calcolare la % di sostanza secca alla raccolta.
A partire quindi dalla prima decade di Agosto e per tutto il mese di Settembre, abbiamo visitato le aziende agricole prelevando le piante in campo per poi verificare sul posto il loro grado di sostanza secca reale. Le piante sono state immediatamente triturate e macinate con la trincia, evitando le perdite di umidità dovute ad evaporazione. (foto sottostante)
Puntualmente, a campione, confrontavamo in doppio il risultato ottenuto in campo con il dato di analisi di un laboratorio certificato; la differenza nella % di sostanza secca era contenuta in un intervallo di 1 punto percentuale. Mediamente, per ogni azienda, abbiamo effettuato 2/3 campionamenti, posizionando il primo nella fase di maturazione lattea.
Con la terza ed ultima campionatura avvicinandoci nella media al 30% di sostanza secca, eravamo in grado di identificare con ottima approssimazione il momento migliore per la trinciatura (32-35% sostanza secca) in funzione dell’andamento delle temperature giornaliere e di poter organizzare con agio le tempistiche del cantiere di raccolta. Mediamente, in una tipica giornata agostana il mais incrementa la propria % di ss di circa 0,75%, valore che può arrivare ad 1%/giorno in caso di giornate soleggiate, calde e ventose. La copertura nuvolosa e le temperature basse possono far scendere il valore a +0,40/0,50% ss/giorno o inferiore. Ecco che se misuriamo un valore di 26% ss al tempo “0”, volendo trinciare con il 32 % di sostanza secca, dovremmo innanzi tutto consultare le previsioni meteo dei giorni a seguire e applicare uno dei coefficienti sopra indicati. Supponendo un clima caldo e soleggiato dovremmo attendere almeno 8 giorni prima di iniziare le trinciature. Per campioni al di sotto del 28% consigliamo tuttavia di effettuare una seconda valutazione a distanza di una settimana.
Il bilancio dell’attività è stato molto positivo e alto il grado di apprezzamento per il supporto, tanto da fornire questo supporto anche quest’anno. Le nostre aziende clienti interessate al servizio sono già state contattate e coinvolte.
Siamo a disposizione qual ora abbiate bisogno di ricevere ulteriori informazioni circa l’uso del microonde per essiccare il campione (non c’è un tempo di essiccazione standard per esempio).Per ulteriori informazioni: limagrainitalia@limagrain.com
Alleghiamo un video realizzato quest’anno, nel quale vorremmo mostrarvi com’è composto il nostro kit da campo e come funziona