Trinciato di mais: produzioni in contrazione, prezzi stabili

Le conseguenze delle piogge primaverili fanno prevedere produzioni in calo di trinciato di mais. La semina di cereali foraggeri resta l’alternativa più razionale

L’onda lunga delle piogge primaverili si è fatta sentire anche ad agosto 2024, con le aree maidicole più vocate che mostrano diffuse fallanze compensate solo parzialmente dalle risemine di seconda intenzione. Ciò lascia prevedere che saranno essenzialmente due i fenomeni che andranno a caratterizzare le raccolte di trinciato di fine estate.

Piralide del mais

Meno superfici, meno produzioni

Il primo è legato alle produzioni complessive, dal momento che in diversi casi gli agricoltori hanno rinunciato a riseminare gli appezzamenti in cui la coltura è andata persa in primavera a causa dei ristagni idrici. Inoltre, le rese potrebbero risultare difformi all’interno dei medesimi appezzamenti a causa dello sviluppo disomogeneo della coltura. Il mais mostra infatti ritardi di sviluppo negli avvallamenti in cui i ristagni sono perdurati più a lungo.

Sfasamento delle epoche di trinciatura

Il secondo fenomeno è legato all’ampliamento della finestra di raccolta, poiché le seconde semine si sono talvolta sovrapposte alle prime, effettuate in ritardo. A conferma, nel mese di agosto era possibile vedere in campo seminatrici intente a porre a dimora ibridi Classe FAO 200, nel tentativo di recuperare almeno parzialmente le perdite subite nei mesi precedenti. L’accavallamento dei momenti ideali per la trinciatura potrebbe quindi rendere più complessa e frammentata l’opera dei contoterzisti.

Trinciato di mais: prezzi invariati fin dalle prime quotazioni

Nonostante le incertezze relative alle produzioni finali, i prezzi del trinciato sui mercati non sono variati rispetto alle prime quotazioni di metà luglio. Le quotazioni, piante in piedi, sono infatti rimaste stabili anche nella prima metà di agosto, oscillando fra un minimo di 35 e un massimo di 45 euro alla tonnellata (mercato Bologna).

Recuperare volumi seminando cereali autunno-vernini a uso foraggero

Il possibile calo delle disponibilità di trinciato di mais renderà ancor più necessario del solito poter contare su foraggi da raccogliere precocemente nella primavera 2025. In tal senso orzo e triticale restano in testa alle scelte agronomiche, poiché permettono trinciature in campo già a partire dalla metà del mese di maggio.

In tal modo è possibile anticipare l’ingresso in trincea di nuovi foraggi, in attesa delle prime produzioni di trinciato di mais della prossima stagione. Il tutto, limitando i rischi di una discontinuità nei volumi di trinciati disponibili in azienda. Mai come negli ultimi anni, infatti, la diversificazione degli investimenti è stata la scelta più razionale per le aziende agricole e zootecniche professionali.